È praticamente finita, la “tregua” dal caldo asfissiante che ha fatto respirare l’Italia per alcuni giorni (per modo di dire, visto che in alcune zone di Genova si superano abbondantemente i 35 gradi): da oggi, una nuova ondata di calore colpirà l’Italia, prima al Nord poi anche al Sud. I prossimi saranno dunque giorni decisamente afosi, con temperature percepite che in molte città supereranno i 40 gradi.
Nel dettaglio, secondo i previsori del centro Epson Meteo, domani il caldo rimarrà “sopportabile” in gran parte dell’Italia, con temperature nella norma o poco al di sopra e afa debole. Poi, però, la situazione cambierà notevolmente per una nuova incursione dell’anticiclone nordafricano che coinvolgerà tutta l’Italia. A essere maggiormente colpito dalla “fiammata” sarà il Centro-Nord, con punte di 38 gradi che si registreranno a Bologna e Verona e la pianura Padana che «diverrà un bacino di raccolta del caldo umido». Questa ondata di calore durerà almeno una settimana e sarà così più difficile da sopportare, specialmente per chi rimarrà in città. Anche le temperature minime si alzeranno e supereranno diffusamente i 22 gradi: si tratta della soglia limite oltre la quale di notte inizia il disagio dovuto al caldo afoso.
A soffrire saranno comunque maggiormente le città dove, sempre secondo il centro Epson Meteo, si verifica il fenomeno della cosiddetta “isola di calore urbana”, che si origina dal particolare tessuto cittadino, costituito prevalentemente da cemento e asfalto, materiali che, rispetto a un suolo ricoperto da vegetazione, assorbono circa il 10% in più di energia solare.
Secondo Francesco Nucera, meteorologo di 3bmeteo.com, su Trentino, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, Toscana e Campania si registreranno punte di 35-37 gradi, e questa ondata di calore sarà la più duratura ed estesa dell’estate. Proprio a causa del prolungarsi dell’onda di calore e per l’assenza di ventilazione, ha fatto notare Nucera, crescerà l’umidità e di conseguenza aumenterà il disagio: «Sinora l’estate non risulta particolarmente calda, nulla a confronto col 2012. Tuttavia, stupisce la facilità con cui l’alta pressione africana riesce a entrare sul Mediterraneo, ma anche la frequenza con cui ciò avviene, anche a dimostrazione di come il Mediterraneo sia una sorta di “succursale “ di questo anticiclone che, quando arriva, se ne va a fatica. A parte qualche eccezione, le estati degli anni 2000 ne sono una prova».
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