Per comprendere meglio cosa ci sia alla base dell’emergenza spaccio di droga nel centro storico bisogna focalizzare un dato preciso: dall’inizio di gennaio nella sola zona di via Prè sono stati arrestati sul fatto trentuno spacciatori. Ma solo due di questi alla fine sono andati realmente in carcere. Gli altri, dopo poche ore, sono ritornati sul territorio e hanno ripreso a piazzare dosi di droga.
«I carabinieri e la polizia non hanno armi in mano. Li arrestano e poche ore dopo se li ritrovano liberi nella stessa zona», denunciano esasperati commercianti e comitati. Perché quella che si vive in questi giorni in via Prè rischia di essere in qualcosa di più di una semplice emergenza. Lo certificano le continue aggressioni a militari e agenti che operano sul territorio. Ma anche e soprattutto il fatto che ormai la cessione di droga - un tempo limitata solo alle ore notturne - avvenga praticamente tutto il giorno. Dalla mattina alla sera. E non è un caso che sabato mattina alle 11 tra passanti e turisti in piazza Santa Fede - una delle zone ad oggi maggiormente problematiche - due poliziotti siano rimasti feriti dopo essere stati aggrediti da un pusher sorpreso a cedere dosi di crack ad uno studente.
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