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martedì 31 maggio 2016

ROMA - Carbonizzata fuori dall'auto, fermato l’ex fidanzato di Sara

Roma - Dopo un lungo interrogatorio, ha confessato Vincenzo Paduano, guarda giurata di 27 anni, ex fidanzato di Sara Di Pietrantonio, la studentessa di 22 anni trovata all’alba di ieri semi-carbonizzata nei pressi della sua auto in fiamme in via della Magliana, alla periferia di Roma.

A quanto reso noto, dopo una lite in macchina, il giovane avrebbe cosparso di alcol l’auto e anche Sara che però è scesa dalla vettura per mettersi in salvo. Ma lui l’ha raggiunta e le ha dato fuoco.

La ragazza ha chiesto aiuto, invano. «Se qualcuno si fosse fermato Sara sarebbe ancora viva», ha detto il sostituto procuratore di Roma Maria Monteleone.

In un video le immagini scioccanti: «Nessuno l’ha aiutata»

È dalle immagini di una telecamera di sicurezza, definite “scioccanti” dagli stessi investigatori, che si è compresa la vicenda. Si vede un’auto, che poi si capirà essere quella di Vincenzo Paduano, che sperona la macchina di Sara. La spinge di fianco, la costringe a fermarsi. Un vero agguato. La studentessa frena e lui si infila nella sua macchina, inizia una discussione, un litigio, probabilmente lei gli dice di scendere. E, hanno ricostruito gli inquirenti, tira fuori una bottiglia d’alcol e cosparge la macchina e anche Sara. La giovane scende di corsa e tenta di scappare. Duecento metri, passa una macchina e lei cerca di fermarla, ne passa un’altra, ma niente, nessuno l’aiuta. Sara sembra essere un fantasma. A nulla sono valse le sua urla disperate. Vincenzo la raggiunge. Le butta altro alcol addosso e le dà fuoco.

«Non sopportavo che fosse finita»

«Un po’ di tempo fa ci eravamo lasciati, ma io non sopportavo che fosse finita. Lei stava con un altro». Così, tra le lacrime, Vincenzo Paduano ha confessato l’omicidio di Sara Di Pietrantonio. La storia tra Vincenzo e Sara era cominciata due anni fa ed era stata segnata da rotture e riprese. Da qualche settimana, però, Sara aveva un’altra relazione e questo ha fatto perdere la testa a Paduano.

Paduano aveva già avuto “comportamenti violenti”

Alcuni mesi fa, al culmine di una lite, Vincenzo Paduano ebbe un atteggiamento violento con Sara Di Pietrantonio, all’epoca ancora sua fidanzata. È quanto hanno raccontato alcune amiche di Sara agli investigatori che raccolsero le confidenze della ragazza, che rimase molto turbata dallo scatto d’ira e dalla violenza dimostrata da Paduano. Sara però decise di non sporgere denuncia anche per non creare problemi al ragazzo.

L’ex fidanzato sarà accusato di “femminicidio”

Nella richiesta di convalida, la procura chiederà l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Vincenzo Paduano. L’accusa di omicidio volontario premeditato è aggravato dallo stalking, ossia una delle circostanze recentemente introdotte (che rende particolarmente efferato l’omicidio e che configurano il cosiddetto femminicidio). Le altre aggravanti sono la crudeltà ai danni delle donne e episodi efferati in presenza di figli.

Paduano indagato anche per stalking

È indagato anche per stalking Vincenzo Paduano, l’uomo che ha confessato di aver ucciso l’ex fidanzata Sara Pietrantonio. La contestazione, che si aggiunge a quella di omicidio volontario premeditato, sarà inserita nella richiesta di convalida del fermo che sarà inoltrata domattina al gip dal pm Maria Gabriella Fazi. L’interrogatorio di garanzia dovrebbe tenersi mercoledì prossimo. Il pm Fazi ha intanto disposto l’autopsia su Sara Pietratonio.

L’ex fidanzato nega per 8 ore, poi crolla

«L’interrogatorio del fermato» Vincenzo Paduano «è durato otto ore nelle quali lo stesso ha sempre negato fino a quando, messo davanti all’evidenza dei dati certi, li ha prima provati a confutare ma alla fine ha ammesso di aver ucciso Sara». Lo ha affermato in conferenza stampa a Roma il capo della Squadra Mobile della Capitale, Luigi Silipo. «Gli amici raccontano di una gelosia morbosa e di continui diverbi» ma - precisa Silipo - «nessuno degli amici e dei familiari aveva capito che fosse realmente in pericolo».

«È stata bruciata viva»

È stata bruciata viva dal suo ex Sara Di Pietrantonio, la studentessa uccisa la notte tra sabato e domenica in zona Magliana alla periferia di Roma. Lo hanno reso noto gli investigatori nel corso di una conferenza stampa in corso in Questura. «Ieri abbiamo sentito tutti gli amici, familiari, abbiamo ricostruito la vita di Sara degli ultimi anni. Abbiamo subito compreso che usciva da una storia malata».

«Se è vero che non è stata mai malmenata è altrettanto vero - ha spiegato Silipo - che nell’ultimo periodo ha subito una violenza psicologica enorme da questo amore malato. La relazione è durata per circa due anni, poi trasformata in un rapporto morboso, si sono lasciati almeno 3 volte. Da poco Sara aveva iniziato una nuova relazione. Il fermato la seguiva, sicuramente in due occasioni e l’ultima è stata fatale».

Il pm: «Ha chiesto aiuto ma nessuno fermato»

«Se qualcuno si fosse fermato Sara sarebbe ancora viva». Così il sostituto procuratore di Roma Maria Monteleone nel corso della conferenza stampa sul fermo. «Ci vuole coraggio da parte dei cittadini, da parte di chi passa e vede qualcuno in difficoltà, una telefonata al 113 è gratis: se si vedono cose strane è dovere chiamare forze ordine», ha aggiunto il capo della squadra mobile di Roma, Luigi Silipo.

La vicenda

I vigili del fuoco erano intervenuti intorno alle 5 per spegnere l’incendio della macchina, una piccola Toyota ferma sul ciglio della strada, quando sul versante opposto alcuni passanti hanno segnalato un altro focolaio tra i cespugli. E proprio lì è stata trovata Sara, a terra con le braccia allargate e la camicetta sbottonata. Sul posto è arrivata la polizia Scientifica, che ha eseguito i rilievi del caso.

Tra i primi a vedere il corpo della giovane, la madre Tina e lo zio, che erano usciti con la macchina a cercarla perché tardava a rientrare. L’ultimo messaggio Sara l’ha inviato alla madre intorno alle 3,30: «Sto tornando a casa» le ha scritto, come faceva di consuetudine, dopo aver accompagnato l’amica di danza con cui era uscita. Rimane da chiarire cosa sia successo dopo. Forse Sara ha incontrato qualcuno che conosceva e si è fermata a parlare, magari proprio nel parcheggio del ristorante.

L’autopsia

Tra le ipotesi anche quella che possa essere stata strangolata. Sulla vicenda sono in corso indagini della Squadra Mobile di Roma che da stamattina sta ascoltando parenti, amici e conoscenti della studentessa, per ricostruire con esattezza come abbia trascorso la serata. Al vaglio le registrazioni delle telecamere della zona, in particolare di una cava vicina che potrebbe aver ripreso gli istanti in cui l’auto ha preso fuoco. Saranno esaminati anche i tabulati telefonici del cellulare della studentessa di Economia per chiarire se avesse appuntamento con qualcuno.

Sara si era lasciata da un paio di giorni con il ragazzo e ieri era uscita con un’amica dopo cena prendendo la macchina della madre: «Avvisava sempre la mamma quando arrivava in un locale e quando andava via - hanno raccontato alcuni parenti - lo faceva per non farla preoccupare. Era figlia unica di genitori divorziati. Una ragazza prudente e sempre molto puntuale. Non si sarebbe mai fermata di notte in una strada così isolata con qualcuno che non conosceva bene».


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