«Attenzione! Attenzione! Giro speciale del porto di Genova. Motonave in partenza: arriveremo fino a Voltri, dove si potrà vedere da vicino il relitto della Costa Concordia».
Una voce dal megafono invita i turisti ad imbarcarsi sul battello e a prendere posto: un’ora e dieci di viaggio, per un giro turistico come tanti. Peccato che non si tratti del tour di avvistamento cetacei, né di quello per raggiungere la splendida Camogli o il porticciolo di Portofino. Lo “spettacolo” promosso dai battellieri è invece quello del relitto della Concordia, il gigante del mare che da un mese è parcheggiato nel porto di Prà - Voltri: da subito è stata aggiunta una corsa speciale, per vedere da vicino quel che rimane della tragedia. Oltre al servizio Navebus che solitamente naviga all’interno dei tre bacini portuali di Porto Vecchio, Avamporto e Porto Nuovo e che arriva sino a Pegli, c’è una corsa speciale, creata apposta da quando il relitto è arrivato a Genova, che si spinge oltre Pegli, un po’ più in là, fino alle vicinanze del Vte. La partenza è fissata ogni giorno alle 16 dal Porto Antico, accanto alla tensostruttura di piazza delle Feste. E costa non poco assistere alla spettacolarizzazione della tragedia: dieci euro, per fare il viaggio di andata e di ritorno.La nave che porta a fare il giro intorno alla Concordia però non è sponsorizzata da nessuna parte: né sul sito online del Consorzio Liguria Via Mare, né sui cartelloni sparsi per calata Mandraccio che invitano a salire sui battelli.
Ma al gabbiotto della biglietteria lo pubblicizzano eccome: spiegano che si tratta di un’iniziativa lanciata non appena è arrivata la carcassa della nave nel porto ponentino. «Volete vedere la Concordia? Potete prendere il battello del Navebus alle 14.15: state tranquilli, si vede perfettamente anche con quello perché ci arriviamo a 400 metri di distanza, le fotografie vengono benissimo», rassicurano dalla biglietteria. «Altrimenti spendete qualcosina di più e aspettate il battello speciale, quello che parte alle 16: costeggia la Concordia da ancor più vicino, siamo intorno ai duecento metri. Da lì sì che si vede perfettamente».Dieci euro sono un po’ troppi, si lamentano alcuni turisti stranieri, che si accontentano del giro più lontano col servizio di Navebus. «Costa sei euro il giro normale del Porto, dovevamo aumentare un pochino la tariffa perché ci spingiamo fino a Voltri: per questo costa dieci euro il biglietto», si giustificano al botteghino. Alle 16 in punto si parte: in tanti sono venuti nella Superba appositamente per vedere da vicino la nave e per farsi un autoscatto col relitto alle spalle, come Joerz Klotzin, un turista berlinese in vacanza nel ponente ligure con moglie e figlia. «Sono in villeggiatura per due settimane a Finale Ligure - spiega - ma qui a Genova siamo venuti apposta per vedere la Costa Concordia: uno spettacolo macabro, ma sicuramente fa parte della storia», conclude implorando il nostro fotografo di avere uno scatto fatto con lo zoom. «In lontananza cominciamo a vedere il relitto di questa sfortunata nave: tra poco ci avvicineremo sempre di più», strilla il megafono a bordo.
«Quando saremo più vicini al relitto non potremo più commentare, perché sono ancora in corso le ricerche del disperso e non vogliamo disturbare».Più la nave si avvicina, più è insistente il clic delle macchine fotografiche. Arrivati a duecento metri dal relitto, inizia la cronistoria della nave: dalla nascita in Fincantieri, passando per i dettagli tecnici (peso, lunghezza, larghezza) fino ad arrivare al dramma seguìto all’inchino al Giglio. «Guardate, guardate bene com’è ridotta una nave da 450 milioni di euro: pensate che il costo tra lo smaltimento e il recupero è di oltre un miliardo e mezzo. Ma ora vi lascio fare le vostre considerazioni, le vostre foto e le vostre riflessioni», conclude la voce al megafono. Infine, una lunga pausa, come un minuto di silenzio, per finire con un applauso. «La sera del 13 gennaio questa nave è stata teatro di morte e disperazione: ci sono stati dei morti, c’è ancora un disperso. Vi chiediamo un po’ di rispetto per queste persone».
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martedì 9 settembre 2014
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