![]() |
Immagine di repertorio |
«È inqualificabile - sbotta Maddalena Carlini, preside dell’Istituto comprensivo Sestri Est - L’unico rischio cui ritengo possano essere esposti i miei alunni è quello di non apprendere immediatamente il contenuto delle lezioni. Un rischio, tra l’altro, solo temporaneo. Ma non intendo lasciare alla buona sorte la salute di nessuno di loro. Se quel frammento di cutter fosse stato ingerito, saremmo qui a commentare una tragedia».
L’ora di pranzo di mercoledì scorso, i piccoli studenti della quarta elementare raggiungono il refettorio della scuola, come tutti i giorni. «Abbiamo avuto nel tempo diversi problemi con la distribuzione delle pietanze - spiega la preside - ma tutti legati a disservizi come ritardi nella distribuzione dei pasti o nessuna garanzia circa i menù per diete speciali. Ma questo è drammaticamente unico per la portata delle conseguenze che poteva provocare». I piccoli mangiano il primo, ridono e scherzano. La seconda portata consiste invece in un piatto di carote e finocchi. È a questo punto che accade quello che nessuno può aspettarsi. Un alunno alza la mano, chiama la maestra e mostra il piatto. La docente si avvicina e rimane a bocca aperta: tra le carote e i finocchi c’è quel frammento di lama di un cutter.
Il Secolo XIX
0 commenti:
Posta un commento