Ora Maria, (il nome è di fantasia), 17 anni, residente sulle alture di Voltri con la famiglia, studentessa, è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Carignano. I medici dicono che è ancora presto per sbilanciarsi, ma sembrano ottimisti e sperano di dichiararla fuori pericolo nel giro di quattro-cinque giorni. La terapia d’urto a cui è stata sottoposta, ha dato i primi risultati positivi, ma la cautela è d’obbligo anche perché, quando è arrivata al Galliera, le sue condizioni erano molto gravi.
Ieri mattina si è messa in moto la macchina della prevenzione e l’allarme di un possibile contagio è rientrato soltanto a metà pomeriggio quando dai laboratori specializzati dell’ospedale San Martino è arrivata la conferma che si trattata di un’infezione di origine virale del sistema nervoso centrale e quindi non è necessaria la profilassi alle persone che negli ultimi giorni hanno avuto contatti con la studentessa di Voltri. La Asl 3, che ieri mattina si era mobilitata, continua a tenere sotto controllo la situazione.
La vicenda presenta ancora alcuni aspetti che dovranno essere chiariti: la diagnosi di meningite è stata fatta martedì sera al pronto soccorso del Villa Scassi, mentre, due giorni prima, i medici del San Carlo di Voltri avevano detto alla ragazza: è rosolia ma non si può parlare di una diagnosi errata. Gli esperti assicurano che una malattia infettiva come la rosolia può trasformarsi, in qualche caso, in meningite virale.
Una decina di giorni fa, Fabrizio Vigo, 33 anni, residente a Rossiglione, è stato ucciso dalla meningite (di origine batterica) dopo essere stato visitato al San Carlo di Voltri e dimesso dal Villa Scassi. Solo al pronto soccorso del Galliera gli era stata diagnostica l’infezione fulminante. Sulla morte dell’uomo la procura ha aperto un’inchiesta, per ora a carico di ignoti.
IL Secolo XIX
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