Sousse - Sarebbero almeno 27 i morti dell’attacco terroristico avvenuto questa mattina in Tunisia. Secondo il ministero dell’Interno tunisino i morti sono 27 e uno degli attentatori è stato ucciso. I terroristi hanno fatto irruzione in un resort composto da due hotel: l’Imperial Marhaba a Hammam-Sousse, nella zona turistica di Kentaoui, e il Port el Kantaoui. Secondo alcune testimonianze, i terroristi - pare due - sarebbero arrivati dal mare.
Nelle sparatorie sono morte almeno 27 persone, di cui diversi turisti, in prevalenza di nazionalità inglese, ma anche tedeschi. La Farnesina sta accertando la presenza eventuale di italiani.
All’Imperial l’uomo armato di kalashnikov ha cominciato a sparare con il fucile mitragliatore sulla spiaggia di Kantaoui, compiendo la strage.
Mentre il primo attentatore è stato ucciso, è caccia al secondo uomo, che, riferiscono i media britannici, è ancora a piede libero. Le persone sulla spiaggia sono tutte fuggite nei rispettivi hotel e sono attualmente barricate nelle stanze, terrorizzate, in attesa di sviluppi. Il ministero dell’Interno tunisino conferma che i morti sono soprattutto turisti ma non si conoscono le nazionalità, anche se le radio locali affermano che le vittime sono soprattutto tedesche e britanniche.
La zona è molto frequentata da turisti provenienti dalla Gran Bretagna. Sono state diffuse via Instagram le foto di un uomo fra i 60 e i 70 anni, in costume da bagno, che giace in una pozza di sangue sulla spiaggia. David Schofield, in vacanza nel resort, ha raccontato di aver udito «una forte esplosione» mentre si trovava a bordo piscina. A quel punto, gli ospiti della struttura hanno cominciato a fuggire verso l’hotel. «Dicevano che c’erano uomini sulla spiaggia che sparavano. Non sapevamo cosa fare», ha riferito.
Sousse, situata sulla costa centro-orientale tunisina, è capoluogo del governatorato omonimo, terza città tunisina per popolazione, uno dei poli turistici più importanti del Paese e la sua Medina è stato inserito nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Dopo il sanguinoso attentato al Bardo, il turismo nei resort tunisini è drammaticamente crollato, dando così agli estremisti islamici nuovi vantaggi derivanti dall’impoverimento del paese. Proprio la strategia dell’indebolimento economico è deliberatamente seguita dagli estremisti islamici, non solo quelli dell’Isi, ma anche quelli di altre fazioni. L’impoverimento e l’isolamento della Tunisia sono gli obiettivi degli islamisti, che puntano a creare situazioni totalmente destabilizzate come in Siria, Iraq e Libia.
Gli aggiornamenti
Ore 15.30: turista irlandese: io barricata con i bambini
A poche ore dall’attacco terroristico agli hotel di Sousse, dove si teme siano morte almeno 27 persone, cominciano ad arrivare ai media anglosassoni diverse testimonianze da parte dei turisti presenti al momento dell’attentato. Così come riporta anche il Guardian, una donna di Dublino ha raccontato alla radio pubblica irlandese Rte di aver appena fatto in tempo a raccogliere i suoi figli dall’acqua, una volta sentiti i primi spari, per poi rifugiarsi in hotel. «Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giù e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d’artificio». Poi, appunto, la presa di coscienza. «Ho pensato, `oh mio Dio, sembrano colpi d’arma da fuoco´, così sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l’hotel i camerieri e il personale gridavano `correte! correte´! Così siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo».
Ore 15.25: Fiavet: non andate in Tunisia.
«Dopo ciò che è accaduto oggi non consiglieremo più i viaggi in Tunisia, per noi la sicurezza dei clienti deve essere massima». Lo ha detto il presidente uscente di Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo (Fiavet), Fortunato Giovannoni. «Pensavamo che, dopo l’attentato al museo del Bardo la situazione fosse tornata sotto controllo, anche grazie alle rassicurazioni del Governo. Tanto è vero che la MSC aveva annunciato che in autunno sarebbero riprese le soste in Tunisia. Adesso, però, la situazione ricomincia ad essere preoccupante, a maggior ragione per il fatto che ad essere colpito non sia stato un museo ma una struttura ricettiva. Con questo terrorismo non si scherza e i governi sono impotenti - conclude Giovannoni -, come dimostra ciò che è accaduto oggi in Francia».
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venerdì 26 giugno 2015
ESTERI - Strage in Tunisia un altro attentato colpisce la località, 27 le vittime.
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