Sulla Haven incombe un’ordinanza che cambierà completamente le regole delle immersioni. Da quando sono iniziate le escursioni subacquee sul relitto, sono morti nove sub, gli ultimi due, olandesi, a maggio. La Capitaneria di Porto ha analizzato le cause di tutti gli incidenti accaduti finora e ha deciso di mettere mano alla normativa vigente, che risale nelle sue linee essenziali a parecchi anni fa.
Ora si appresta a varare un provvedimento che introduce importanti novità, dal numero delle guide previste per ogni esplorazione (una per ogni 4 sub per le escursioni fino a 40 metri, una ogni 3 per quelle più in profondità) al certificato medico obbligatorio (per l’attività non agonistica) per tutti coloro che scenderanno a più di 40 metri.
Mancano gli ultimi ritocchi, la firma sarà apposta entro pochi giorni. Oltre all’introduzione di due categorie di immersioni, quelle ricreative e quelle più tecniche (oltre i 40 metri di profondità), la novità sostanziale riguarderà un maggior coinvolgimento dei diving center sui temi della sicurezza e dei controlli.
L’idea ispiratrice è questa: «Una volta l’attività in questa zona riguardava un ristretto numero di appassionati, ora è diventato un business - dice una fonte vicina al comando operativo della Guardia Costiera - È giusto che chi offre il servizio essenziale per questo tipo di sport e porta gli escursionisti sul sito abbia un ruolo nel compiere quei controlli necessari a garantire la salvaguardia della vita umana in mare».
Il discorso ruota attorno alle nuove norme sull’autocertificazione dell’equipaggiamento. Con l’entrata in vigore della nuova ordinanza, che sviluppa tutte quelle precedenti (emesse nel 1999, nel 2011 e nel 2014), non saranno più solo i singoli sub a dover certificare di avere tutti i requisiti per potersi immergere negli abissi, ma sarà previsto un passaggio ulteriore: la controfirma del” conduttore”, ovvero dei responsabili dei diving center. Resta da capire quali saranno le ricadute giuridiche della “vidimazione”. «Siamo preoccupati - dice il sindaco di Arenzano Maria Luisa Biorci - Una normativa di stampo punitivo, sbilanciata sulla questione dell’attribuzione di responsabilità giuridiche a carico dei diving center, non risolverebbe di per sè il problema della sicurezza».
IN EVIDENZA
CORONAVIRUS | Il virus si chiama Covid-19, ecco perchè
Coronavirus o Covid-19? Guida ai termini usati per descrivere l’emergenza sanitaria. Un po’ di chiarezza sui termini usati per descriver...


lunedì 22 giugno 2015
Home »
» ARENZANO - Haven, pronto il giro di vite sulle immersioni
0 commenti:
Posta un commento