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giovedì 19 marzo 2015

TUNISI - Sara di Sestri ponente era tra gli ostaggi

«Ero lì, proprio lì, tra gli ostaggi. Sentivamo sparare, urlare. Non si possono spiegare quelle cose, pensavo di non tornare più...». Poche parole - concitate - al telefono, dalla plancia della Costa Fascinosa. Sara Belmessieri ha 34 anni, vive a Sestri, nel ponente genovese. Per tutta la giornata di ieri, Sara, è stata tra i “dispersi” della nave da crociera. «Siamo stati attaccati e ci hanno chiuso nel museo - ha spiegato - Poi sono stata male, fortunatamente avevo delle medicine. Siamo rimasti in ostaggio finché ci hanno liberati».

Sara Belmessieri era partita lo scorso 15 marzo dal porto di Savona insieme a un’amica. Doveva essere un viaggio di riposo per pensare al futuro. Lo aveva aspettato tanto. L’incubo nel quale è precipitata a Tunisi, invece, non lo poteva immaginare. «Siamo partiti ora per Tunisi, lì i telefonini non funzioneranno, ci sentiamo quando ripartiamo», aveva detto la giovane ai genitori. Una telefonata effettuata martedì sera. Di lei si erano perse le tracce ieri mattina, subito dopo la notizia dell’attacco terroristico al parlamento tunisino e al Museo del Bardo.

«Ero tra gli ostaggi, sentivamo sparare, gridare. Eravamo in tanti...», racconta la ragazza. Non ha avuto il tempo, ieri, in quella brevissima telefonata, di raccontare quanto visto, quello che è successo. «Eravamo tutti vicini, io mi sono sentita male ma, fortunatamente, avevo con me alcune medicine. Non si può spiegare quello che è successo, pensavo di non tornare più».


Il Secolo XIX

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