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giovedì 19 marzo 2015

TUNISI, LE VITTIME ITALIANE SONO SETTE. "Ci sparavano addosso"

Tunisi, 18 marzo 2015 - A Tunisi è stata una strage e tra le vittime compaiono i nomi di ben sette italiani, mentre un ottavo nostro connazionale è ricoverato in gravissime condizioni presso l'ospedale Charles Nicoles dr. Hamdoune. Sono queste le ultime notizie di una lunga giornata di sangue. Il bilancio tuttavia "è ancora provvisorio" perché è in corso il riconoscimento delle vittime e le autorità tunisine non hanno ancora comunicato le generalità di tutti i morti. Alcuni di essi sarebbero stati riconosciuti dai familiari direttamente sul luogo dell'attentato. La Farnesina ha confermato la nazionalità italiana di quattro persone decedute nell'attentato, mentre altri tredici connazionali sono rimasti feriti in modo lieve. 

Tra le vittime compare Francesco Caldara, pensionato novarese, deceduto in ospedale. La notizia è stata confermata dalla nipote Milena: "Ci ha appena telefonato il ministero dell'Interno - ha detto all'Ansa - per comunicarci che mio zio è morto". La moglie, Sonia Reddi, è stata operata ed è sedata, ma non è in pericolo di vita. La coppia era in crociera a bordo della ''Costa Fascinosa'' per festeggiare il compleanno della donna. Sarebbero stati colpiti mentre si trovavano in pullman, nella zona del museo del Bardo dove è avvenuto l'attentato. Era stata la compagna, per prima, a chiamare a Novara la sorella, Wanda, avvertendola di quanto era successo. Ci sarebbe anche un torinese, Orazio Conte, tra le vittime italiane dell'attentato di Tunisi. È quanto si apprende da ambienti vicini all'amministrazione comunale del capoluogo piemontese, che al momento non ne ha ancora dato conferma ufficiale. L'uomo morto al museo del Bardo è il marito di Carolina Bottari, ferita e in ospedale. La Bottari era stata presa in ostaggio assieme al marito: "Aiuto sparano! Sparano a tutti" le uniche parole che era riuscita a pronunciare al telefono. Intanto, il comandante di Costa Fascinosa ha informato la compagnia che "14 passeggeri non sono rientrati a bordo". 

VOCI DALL'INCUBO - "Eravamo sul bus fermi fuori dal museo - ha raccontato una testimone, Anna Pegorini, medico savonese in vacanza a bordo della Costa Fascinosa e scesa a terra per andare a visitare il museo del Bardo -: abbiamo sentito degli spari, il finestrino vicino a me è andato in frantumi, io mi sono buttata a terra. Una persona dietro di me è stata colpita alla testa - ha raccontato - era immobile, non si muoveva. Ho visto poi una persona già morta sugli scalini, sull'uscita laterale. Io mi sono buttata a terra, ferma immobile, finché poi ho sentito che il pullman si muoveva, sono saliti i militari e ci hanno detto di scendere velocemente, a tutti, e poi siamo stati fermi per qualche ora in quella che poteva essere una stazione di polizia. Da lì siamo stati messi su un pullman e scortati alla nave".

IL BILANCIO COMPLESSIVO - Il bilancio ancora non definitivo dell'attacco al museo del Bardo è di 24 morti, tra cui 17 turisti stranieri: due terroristi armati di kalashnikov sono rimasti asserragliati per più di due ore dopo aver preso in ostaggio decine di persone. Un blitz delle forze di sicurezza ha messo fine all'assedio e ha ucciso i due uomini del commando. Lo stesso premier tunisino, Habib Essid, ha confermato durante la conferenza stampa che tra le vittime ci sono 17 stranieri provenienti da Italia, Germania, Polonia e Spagna. Una cinquantina i feriti.

I due terroristi "potrebbero avere avuto il sostegno di 2-3 elementi", ha spiegato il premier, che ha annunciato di aver preso "provvedimenti urgenti soprattutto nei siti turistici, dove è stata rafforzata la presenza di forze di sicurezza". Essid ha quindi lanciato l'appello "al popolo tunisino in questa fase complicata di serrare i ranghi, perché la guerra contro il terrorismo sarà lunga, ma insieme vinceremo". "Chiediamo a tutti i partiti e a tutta la società civile di restare unita per affrontare questa piaga che minaccia la stabilità e la sicurezza del Paese", ha aggiunto.

RIVENDICAZIONE DELL'ISIS - L'attacco è stato rivendicato dall'Isis, che plaude anche all'attacco con post su Twitter e chiama i tunisini a "seguire i loro fratelli". Lo riferisce a sua volta su Twitter la fondatrice del Site Rita Katz. 

Secondo fonti della sicurezza, i terroristi, in abiti civili, hanno prima tentato di assaltare il Parlamento, ma sono stati respinti e hanno ripiegato sul museo dei mosaici che si trova nel palazzo accanto. L'Assemblea del popolo, dove in quel momento era in corso un'audizione del ministro della Giustizia, Mohammed Salah ben Aissa, sulla lotta al terrorismo, è stata evacuata. Un gruppo di deputati tunisini - chiusi per un'ora come misura di sicurezza in un'area del Parlamento - ha cantato a squarciagola l'inno nazionale durante l'attacco al vicino museo. 

Situato alla periferia ovest di Tunisi, il Bardo è il più antico del mondo arabo. E' noto per la più importante e ricca collezione di mosaici romani, tutti in perfetto stato di conservazione, del II-IV secolo. Il museo archeologico contiene anche reperti punici e opere del periodo cristiano della Tunisia. L'edificio si sviluppa su tre piani, nella fastosa residenza ufficiale dei bey husseiniti. Il museo accoglie ogni anno milioni di turisti stranieri e nel 2014 è stato visitato da 252 mila italiani. 

I NOMI DEI TERRORISTI - I terroristi uccisi durante l'attacco sono Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine, e Yassine Laƒbidi, di Ibn Khaldoun. Jabeur Khachnaoui era scomparso da tre mesi ed aveva chiamato i suoi genitori con una scheda irachena. 

LA PROCURA DI ROMA APRE UN'INCHIESTA - La Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Il pm Francesco Scavo procede per attentato con finalità di terrorismo. In Procura è attesa una prima informativa da parte dei Carabinieri del Ros e della Digos. Continui i contatti tra piazzale Clodio e la Farnesina, mentre il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha riunito i vertici dell'antiterrorismo per "un aggiornamento sulla minaccia terroristica di matrice internazionale alla luce dei gravissimi fatti di Tunisi".

ESCURSIONISTI RICHIAMATI A BORDO - Tutti i passeggeri italiani della Msc Splendida che erano scesi a Tunisi per le visite turistiche a terra sono rientrati a bordo sani e salvi: lo ha reso noto la stessa compagnia. Anche i gruppi di escursione organizzati da Costa crociere durante la sosta a Tunisi sono stati richiamati per fare ritorno immediato a bordo della nave Fascinosa, che conta 3.161 ospiti. Costa Fascinosa si trova nel porto di Tunisi, nel corso di una crociera di 7 giorni nel Mediterraneo occidentale e numerosi ospiti si trovavano in tour per la città. 80 passeggeri sono torinesi. Di questi, 34 sono dipendenti comunali, loro parenti e pensionati. Questa mattina un gruppo di cui fanno parte quattro dipendenti comunali e due loro parenti aveva deciso di partecipare alla visita al museo dl Bardo di Tunisi, dove è avvenuto l'attacco. 

COPPIA DI EBREI ROMANI SFUGGE AI TERRORISTI - Una coppia di ebrei romani è sfuggita all'attacco. Secondo quanto riferito dal portavoce della comunità ebraica di Roma Fabio Perugia, i due sono riusciti ad uscire dal museo prima che i terroristi prendessero gli ostaggi. Ora sono stati portati in un luogo sicuro dalle forze dell'ordine. I due, una volta al sicuro, hanno chiamato i figli rassicurandoli sulla loro situazione. Entrambi non sono feriti. L'uomo è stato anche visitato in ospedale dove era stato portato per accertamenti. 

MATTARELLA - "Ho appreso con sgomento dell'attacco terroristico" avvenuto a Tunisi ed "esprimo la più netta e ferma condanna per un gesto vile e odioso, commesso ai danni di persone inermi", scrive in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

RENZI - Anche il premier Renzi condanna con fermezza gli atti criminali di Tunisi ed esprime vicinanza al governo e alle autorità tunisine di fronte a un attacco tanto sanguinoso e alla minaccia terroristica in Africa e nel mondo. "Indipendentemente dal giudizio che con più lucidità e calma che potremo dare nelle prossime ore, c'è un dato di fatto: laddove si cerca di aggredire le istituzioni democratiche, la cultura, la moderazione del governo tunisino, si colpisce ciascuno di noi. Per la presenza di italiani, ma anche per l'idea che tutti noi, senza distinzioni politiche, in questi anni abbiamo cercato di portare avanti", ha detto Renzi che ha ribadito "il nostro convinto sostegno al governo tunisino perchè possa uscire da questa prova con forza con determinazione: l'Italia sarà al loro fianco".

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