A Milano preoccupa il boom di casi (il doppio tra mercoledì e giovedì, circa 600 in 24 ore), tanto che la prefettura, d’accordo con il Viminale e la Regione Lombardia, ha deciso, seguendo la Campania e la Sicilia, di utilizzare l’esercito per far rispettare le norme anticontagio. Timori anche per la situazione al Sud – in Puglia in particolare – dove risultano contagiati molti parenti di chi –più di 23 mila persone – è arrivato dal Nord scappando da Milano e altre zone l’8 marzo e lo scorso week end (il 15% aveva sintomi influenzali durante i controlli nelle stazioni). Si annuncia nel fine settimana una stretta in questo senso su tutto il territorio nazionale fino al primo maggio, con il divieto di attività all’aperto (passeggiate, corse, giri in bicicletta), la chiusura di uffici pubblici e una riorganizzazione degli accessi ai supermarket.
Conte e le difficili decisioni da prendere
Giuseppe Conte deve dare al più presto più di una risposta. Sa, per esempio, che è probabile, come raccontano fonti del suo governo, che la chiusura del Paese arriverà almeno fino al 1 maggio. E forse già questa sera dovrà decidere come e quando attuare la stretta ulteriore che da 24 ore è diventata una certezza. Quasi sicuramente ci sarà un inasprimento sulle attività sportive mentre l’ondata di proteste, dopo le indiscrezioni sul contingentamento degli orari e degli ingressi negli alimentari, avrebbe portato a un parziale ripensamento: riducendo le finestre ci potrebbero essere assalti ai supermercati e file ancora più lunghe.
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