L'innocenza dei bambini non ha limiti. Gli agenti della Stradale che pattugliano la A10 Genova - Savona notano una Fiat Multipla che sbanda vistosamente.
A bordo si intravede una testa, un uomo. La pattuglia gli si mette alle costole sia per avvertire chi sopraggiunge del pericolo ma soprattutto per cercare il primo posto idoneo per fermarlo. Ad Arenzano finalmente viene dato l'Alt e subito si scopre che a fianco di F.V. , 45 anni di Savona, c'è suo figlio di 7 anni.
Il conducente appare subito alticcio e non ha al seguito la patente. Si scoprirà più tardi che gli è stata ritirata a gennaio per guida in stato di ebbrezza e, essendo scaduta nel periodo di sospensione, mai più restituita perché non rinnovata.
Gli agenti invitano F.V. a soffiare nell'etilometro e mentre sul display appaiono valori di 1,58 grammi di alcool per litro di sangue e 1,61 g/l lo stesso inizia ad inveire contro la Stradale chiedendo di essere lasciato in pace visto che è quasi arrivato e che in fondo ha bevuto solo un goccetto con amici, il tutto insultando gli agenti sostenendo che quel controllo avrebbe spaventato il suo piccolo.
Il suo bambino di 7 anni, durante gli sproloqui del padre si rivolge timidamente ad uno degli agenti, Francesca, rassicurandola del fatto che lui non è affatto spaventato, che il padre raccontata le bugie perché ha bevuto in macchina davanti a lui e che quando il padre beve dice le bugie, le parolacce e lo picchia.
Per F.V. scattavano subito le pene di rito derivanti dalla guida in stato di ebbrezza (ammenda da € 1500 a € 6000, arresto da 3 a 12 mesi, sospensione della patente da 12 a 24 mesi e 10 punti di decurtazione) e da tutti gli altri articoli del codice della strada infranti.
Ma la triste conclusione di questo spaccato di realtà racchiuso dentro l'abitacolo di una macchina che sbanda alle tre di pomeriggio in mezzo ad un'autostrada è una segnalazione ai servizi sociali per salvaguardare il figlio: il futuro è nei giovani.
Il conducente appare subito alticcio e non ha al seguito la patente. Si scoprirà più tardi che gli è stata ritirata a gennaio per guida in stato di ebbrezza e, essendo scaduta nel periodo di sospensione, mai più restituita perché non rinnovata.
Gli agenti invitano F.V. a soffiare nell'etilometro e mentre sul display appaiono valori di 1,58 grammi di alcool per litro di sangue e 1,61 g/l lo stesso inizia ad inveire contro la Stradale chiedendo di essere lasciato in pace visto che è quasi arrivato e che in fondo ha bevuto solo un goccetto con amici, il tutto insultando gli agenti sostenendo che quel controllo avrebbe spaventato il suo piccolo.
Il suo bambino di 7 anni, durante gli sproloqui del padre si rivolge timidamente ad uno degli agenti, Francesca, rassicurandola del fatto che lui non è affatto spaventato, che il padre raccontata le bugie perché ha bevuto in macchina davanti a lui e che quando il padre beve dice le bugie, le parolacce e lo picchia.
Per F.V. scattavano subito le pene di rito derivanti dalla guida in stato di ebbrezza (ammenda da € 1500 a € 6000, arresto da 3 a 12 mesi, sospensione della patente da 12 a 24 mesi e 10 punti di decurtazione) e da tutti gli altri articoli del codice della strada infranti.
Ma la triste conclusione di questo spaccato di realtà racchiuso dentro l'abitacolo di una macchina che sbanda alle tre di pomeriggio in mezzo ad un'autostrada è una segnalazione ai servizi sociali per salvaguardare il figlio: il futuro è nei giovani.
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