Inizia così il post del blogger/infermiere Giuseppe Papagni che prende le difese dei laureandi in infermieristica dell'Università di Genova. Il post prosegue indicando con precisione le problematiche riscontrate dagli studenti:
"Partendo dal presupposto che tutti gli studenti, dopo aver completato il loro ciclo di studi, aver sostenuto enormi sacrifici anche economici, sostenuti dalle loro famiglie, amici, arrivati al traguardo, vorrebbero condividere il momento della dissertazione della loro tesi con le proprie famiglie, amici.
Questo momento celebrativo è un importante passaggio dallo status di studente a quello di laureato in infermieristica, un evento che rimane scolpito nella vita di ognuno di questi studenti, non può e non deve essere ridotto ad un semplice rito di passaggio, freddo e poco dignitoso.
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Il comunicato |
A questo punto ci piacerebbe capire se nell’università di Genova ci sono studenti di serie “A” e studenti di serie “B”, se lo stesso trattamento viene riservato ad altre classi di laurea, magari più prestigiose.
Forse l’appartenenza ad una certa famiglia professionale, diversa dai laureandi in medicina e chirurgia, è un fattore discriminante e colloca i futuri infermieri in una posizione di svantaggio rispetto ad altri?
Non ci resta che rivolgerci al magnifico rettore dell’università di Genova il Prof. Paolo Comanducci (e-mail: rettore@unige.it) per restituire dignità ai suoi studenti e favorire la dissertazione in aule capienti, dando la possibilità a parenti e amici di poter condividere questo momento celebrativo con i propri cari.
Magnifico Rettore i suoi studenti hanno bisogno di un suo autorevole intervento!"
Giuseppe Papagni
nursetimes.org
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