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domenica 15 marzo 2020

COVID19 | Muore Diego di 47 anni a causa del virus, era sano

Bergamo, soccorritore del 118 morto per il coronavirus. Aveva 47 anni
I colleghi: aveva sempre usato le protezioni, non era anziano e non aveva altre malattie. Se n’è andato in un giorno e mezzo.

Diego aveva 47 anni, una figlia e un lavoro: era un soccorritore del 118 di Bergamo, una delle province più colpite dell’emergenza Coronavirus, con quasi 900 contagiati. Diego è morto questa mattina dopo aver contratto il Covid19. I suoi colleghi dicono che «è morto nell’arco di un giorno e mezzo, pur essendo sano», perché «se lavori come soccorritore ha una buona salute e sei costantemente controllato».


La notizia della sua morte - Diego è al momento la vittima più giovane del Covid 19 - è stata data questa mattina dal sindacato Adl Cobas Lombardia della Sanità. Il portavoce Riccardo Germani ha scritto un post su Facebook: «Diego era un lavoratore preparato, un soccorritore che ha sempre utilizzato i dispositivi di protezione individuali, non era anziano e non aveva altre malattie». E ha aggiunto: «Era  uno dei 700 operatori sanitari, medici, infermieri, soccorritori, oss  che già sono stati  contaminati». Il sindacato ha poi fatto una richiesta: «Nel nome di Diego chiediamo come operatori della Sanità misure straordinarie di Protezione per tutti i soccorritori e gli operatori sanitari,  che dovrebbero indossare sempre i dispositivi di protezione integrali  da Covid 19. Chiediamo che tutte le cliniche private convenzionate mettano a disposizione posti letto per contagiati da Covid19».


Come hanno spiegato Germani e un altro collega di Diego, Davide «la cosa che ci preoccupa di più è la leggerezza con cui si abbandonano le lavoratrici ed i lavoratori al loro destino mettendo davanti gli interessi di confindustria. Siamo preoccupati come operatori del settore dell’intesa tra Governo, Sindacati confederali e confindustria, siglata proprio oggi, un’intesa sbilanciata troppo sul profitto e che mette al secondo posto la salute dei lavoratori e delle lavoratrici».


E hanno chiarito che benché «non saranno certo mascherine e guanti a salvare dal contagio i lavoratori e le lavoratrici, bisogna chiudere adesso e istituire subito un reddito di quarantena,  fermare tutte le produzioni, non è necessario in questo momento a combattere  la lotta al covid 19. I padroni insieme alla complicità dei sindacati confederali  possono rimandare il loro profitto a quando avremo sconfitto il corona virus.Ma adesso dovete rimanere a casa tutti, altro che guanti e mascherine. Oggi piangiamo Diego ma finita l'emergenza faremo i conti sicuri di avere al nostro fianco chi oggi ci chiama angeli».

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