LONDRA - Nessuno sconto. La realtà per Maria Sharapova è durissima: 2 anni di squalifica. Che per un'atleta di 29 anni sono davvero un'eternità. E poco importa che la sanzione, annunciata oggi dall'Itf sia retroattiva e parta dal 26 gennaio di quest'anno. L'assunzione di meldonium, dopo il divieto della Wada scattato del 1° gennaio 2016, è costata carissimo alla tennista russa che fino all'ultimo aveva sperato in un'assoluzione. E con lei la stessa federazione russa che l'aveva ottimisticamente inserita nella squadra per Rio 2016.
AL SUO POSTO A RIO ANDRA' MAKAROVA - La speranza era stata alimentata dalla Wada che aveva annunciato che tutti i test eseguiti prima dell'1 marzo di quest'anno in cui erano state rinvenute tracce minime (meno di un microgrammo) di meldonium non avrebbero portato ad alcuna punizione. Evidentemente nei test effettuati sulla Sharapova ne è stata trovata una quantità superiore. E così in Brasile per le Olimpiadi al suo posto, assieme a Svetlana Kuznetsova, Anastasia Pavlyuchenkova e Daria Kasatkina, andrà Ekaterina Makarova.
SHARAPOVA: ''ITF CE L'HA CON ME'' - La campionessa russa, evidentemente amareggiata, ha accolto in maniera polemica la notizia: "L'Itf ha speso un'enorme quantità di tempo di risorse per dimostrare che ho intenzionalmente violato le regole antidoping quando il tribunale aveva riconosciuto la mia condotta non intenzionale rigettando così la richiesta della federazione che aveva chiesto di sospendermi addirittura per quattro anni. Farò immediatamente ricorso al Tas", ha scritto sul suo profilo Facebook.
LE MOTIVAZIONI: ''PUNITA PERCHE' HA TACIUTO'' - Nelle motivazioni della sanzione inflitta alla russa, il tribunale della Itf precisa che "la violazione delle regole antidoping" da parte della Sharapova "non è stata intenzionale in quanto non si è resa conto che il Mildronate (il farmaco assunto dalla tennista, ndr) contenesse una sostanza proibita dal 1° gennaio 2016". Tuttavia, secondo l'organismo, "se lei non avesse nascosto l'uso del Mildronate alle autorità antidoping, ai membri del suo stesso team e ai dottori che
ha consultato, la violazione sarebbe stata evitata". Da qui, la conclusione: "Lei è l'unica autrice della propria sventura".
I due anni di stop decorrono dal 26 gennaio 2016, giorno in cui è stata riscontrata la positività. Oltre alla squalifica il tribunale Itf ha cancellato i punti e i premi in denaro conquistati dalla Sharapova al major australiano, dove è uscita ai quarti di finale per mano di Serena Williams.







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