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martedì 17 marzo 2015

SCIOPERO IN TUTTI I PORTI ITALIANI - Livorno, marittimo travolto da muletto.

Priscillano Inoc, 62 anni, è morto nella notte nell'Alto Fondale: stava seguendo le operazioni di sbarco di un carico di cellulosa.

LIVORNO. E’ morto l’uomo schiacciato dal fork lift in una notte di pioggia all’Alto Fondale. A nulla è valso il disperato tentativo dei soccorritori: i volontari dell’ambulanza Svs con medico a bordo, inviata dalla centrale operativa del 118, le hanno provate di tutte ma le condizioni del ferito erano parse subito gravissime.

Durante la corsa verso l’ospedale, risulta che sia andato più volte in arresto cardiaco: subito dopo esser entrato in pronto soccorso il suo cuore si è fermato definitivamente.

Si chiamava Priscillano Inoc, aveva quasi 63 anni: a quanto è dato sapere, era un marittimo filippino. Stava seguendo con un walkie talkie le operazioni di sbarco di un carico di cellulosa all’Alto Fondale in concessione alla società controllata dalla Compagnia portuale: a quella banchina, poco dopo il mezzogiorno di lunedì 16, era arrivata la Toki Arrows, una general cargo lunga 200 metri battente bandiera panamense. Provenienza Tarragona (Spagna), dove aveva fatto scalo dopo aver attraversato l’Atlantico dal Brasile.

La squadra della Pubblica Assistenza di via San Giovanni l’ha trovato praticamente sotto bordo, a pochi passi dal ciglio banchina, nella zona più vicina agli ex magazzini Dole. Un collega stava tenendo sollevata la testa di Oscar Priscillo per aiutarlo in una respirazione sempre più affannosa, altri si erano procurati una coperta per cercare di ripararlo in qualche modo dalla pioggia. Presto l’insufficienza respiratoria è diventata gravissima e il viso si è fatto cianotico. L’impatto era stato talmente violento che le fratture in varie parti del corpo neanche si contavano. Quasi impossibile che se la cavasse: e pochi minuti più tardi l’uomo è morto.

Questo incidente mortale sulle banchine arriva a nemmeno due settimane di distanza dal maxi-sciopero indetto da Cgil Cisl Uil in tutti gli scali italiani per dare l’altolà al rischio di una ulteriore deregolamentazione del lavoro in porto, che “ormai vorrebbero far diventare un Far West in nome del profitto”, dicevano i sindacalisti nelle assemblee del mese scorso per illustrare le ragioni dell’astensione dal lavoro.

Una tragedia simile era avvenuta al Docks Etruschi in un pomeriggio di novembre quattro anni fa: un camionista umbro di 54 anni era stato travolto da un muletto mentre stava caricando cellulosa.

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